Si dovrà attendere il 1 dicembre 2025 per vedere barche e pescherecci riprendere il largo per ritornare a pescare. Una decisione, il prolungamento temporale del fermo pesca, calata dall’alto che interessa le marinerie di tutto il Tirreno, il mare Ligure e parte del mare di Sardegna.
Un’estensione al mese di novembre, dopo quello canonico di ottobre, decisa unilateralmente dal Ministero dell’Agricoltura per rispondere alle previsioni del Regolamento UE 2025/2019 approvato dal Consiglio dell’Unione Europea del 30 gennaio scorso. Perche? Per dare luogo al tentativo di conciliare due importanti interessi: mantenere competitiva l’industria della pesca, proteggere e salvaguardare l’equilibrio ittico, già soggetto a pressioni antropiche e climatiche.

Intervento che costringe pescatori e famiglie a subire, non senza una buona dose di legittima preoccupazione, gli effetti della decisione ministeriale.
Della problematica è stata investita automaticamente la Regione Lazio, dove a stretto giro è pervenuta la mozione presentata dal consigliere regionale Cosmo Mitrano, che ha chiesto al Presidente Rocca e all’intera Giunta “di farsi carico nel promuovere politiche che tengano nella giusta e dovuta considerazione le esigenze del comparto ittico, ed al contempo a promuovere un tavolo di confronto con il Governo per generare un ulteriore sostegno all’intero comparto della filiera ittica in tutte le sue articolazioni, anche in termini di riconoscimento di un’indennità aggiuntiva compensativa del prolungarsi del fermo. Dobbiamo essere bravi – dice Mitrano – a garantire un equilibrio tra esigenze di mercato, e tutela e conservazione della sostenibilità ambientale”.
Tradotto in soldoni, conclude il consigliere regionale, “ho chiesto un’indennità regionale per l’ulteriore mese di fermo obbligatorio (novembre 2025) da erogare a favore dei motopescherecci interessati dal fermo medesimo, qualora non siano riconosciute le indennità statali.Un’indennità necessaria a fronteggiare i costi fissi che comunque permangono: caro gasolio, manutenzione, personale, costi di gestione in genere”.



