Lo scorso 10 novembre, presso il centro “Primavera Campus Aprilia” una lite tra due giovani calciatori delle squadre giovanili di Centro Sportivo Primavera Aprilia e Anzio è sfociata in un’aggressione che ha fatto scattare la misura del Daspo per un anno nei confronti dell’aggressore, un calciatore di 16 anni.
Si stava disputando una partita del campionato di calcio valida per la categoria Allievi Provinciali Under 17, in campo erano scese le due squadre giovanili del Centro Sportivo Primavera Aprilia e dell’Anzio Calcio ed il match si era concluso sul 2-2.
Al termine della partita negli spogliatoi è scoppiata una lite tra due calciatori avversari. Uno dei calciatori della squadra ospite, un ragazzo classe 2008, nel culmine della discussione avrebbe colpito l’avversario al volto con un oggetto raccolto a terra, presumibilmente un pezzo di rubinetto.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e le testimonianze raccolte dai militari dell’Arma hanno permesso di identificare il responsabile dell’aggressione, grazie anche al numero sulla maglia.
Il fascicolo del caso avvenuto sul campo di calcio di Aprilia è passato alla Divisione Anticrimine della Questura di Latina che ha provato comportamenti rilevanti per l’applicazione della misura di prevenzione del Daspo.
Il giovane calciatore 16enne dell’Anzio Calcio, con l’applicazione del Daspo, non potrà prendere parte agli incontri sportivi di alcun genere, né come giocatore né come spettatore, per il termine di un anno.
Il Daspo emesso dal Questore è stato notificato con urgenza nella giornata di ieri 13 novembre. L’urgenza è dovuta al fatto che il giovane calciatore già nel prossimo fine settimana sarebbe potuto tornare in campo, nonostante gli atteggiamenti violenti e pericolosi tenuti.
Il Questore ha dunque messo uno stop temporaneo al prosieguo dell’attività dilettantistica del giovane calciatore.
Daspo è l’acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive.
Si tratta di una misura nata per contrastare la violenza negli stadi e che impedisce a chi si macchia di violenza di accedere alle manifestazioni sportive.
Dal Daspo sportivo discende la misura del Daspo Urbano che permette ai questori di vietare l’accesso a luoghi aperti al pubblico e ai luoghi della movida, detto in quest’ultimo caso Daspo Willy, a seguito del caso dell’uccisione del giovane Willy Montero.