Anagni Calcio: Cardinali esulta con un brutto gesto, arrivano le scuse pubbliche

Ieri al termine del match tra Città di Anagni Calcio e Terracina 1925, terminato sul 2-2, il capitano storico biancorosso Francesco Cardinali si è reso protagonista di un’esultanza al di fuori delle righe, quale non riproponiamo in video ovviamente, proprio dopo il suo gol che ha chiuso definitivamente la contesa del match in perfetta parità al 91esimo in rimonta sui gli ospiti sudpontini.

Il forte attaccante a mente fredda e lucida ha voluto chiedere scusa per l’accaduto a tutti i presenti, dunque al Terracina ed agli stessi tifosi di casa con queste parole:

“Ieri nell’esultare dopo il gol, mi sono fatto travolgere dall’emozioni e mi sono lasciato andare ad un gesto brutto.

In 29 anni di calcio è la prima volta che mi capita e mi SCUSO per questo.

Mi SCUSO innanzitutto con la società Città di Anagni perché qualcuno può pensare che fosse rivolto a loro, e non è cosi assolutamente , mi SCUSO con tutti i presenti in tribuna e soprattutto con i bambini, che devono prendere esempio da noi e non ricopiare quei gesti.

Sono umano anche io e nella vita come nello sport si può sbagliare , ed ieri ho SBAGLIATO!

Francesco”.

Ammettere un errore e scusarsi pubblicamente è l’equivalente di un esempio positivo per quanto ci riguarda e bisogna darne atto a Cardinali, giocatore esemplare che conosciamo ormai da diversi anni e che ha sempre rispettato l’avversario e tutti i protagonisti dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

Secondo il nostro modo di vedere, crediamo nelle parole di Francesco e ne vediamo un esempio positivo perchè da chi sbaglia, come nel caso specifico, ed è capace di riconoscere l’errore e farne pubblica ammenda, bisogna sempre accettare le pubbliche scuse ed imitare il buon gesto fatto.

“Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti”.

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