Caretta Caretta: “Eleonora” salvata a Salerno, nel 2019 nuotava nelle acque del Golfo di Gaeta

Consegnate allo staff di Punta Campanella, erano rimaste impigliate nelle reti da pesca

Ecco Eleonora e Diego Armando. Trenta chili lei, settanta lui, in buona salute e, da oggi, in salvo. Sono due esemplari di tartaruga marina caretta caretta: erano rimaste intrappolate nelle acque del golfo di Salerno, tra le maglie delle reti di due pescatori, Luigi Guida e Antonio De Mai.

A salvarle, i pescatori stessi, da sempre attenti ad un’attività sostenibile, a tutela della biodiversità

I due, hanno infatti imediatamente allertato i soccorsi, consegnando gli animali allo staff dell’area marina protetta di Punta Campanella.

Entrambe le tartarughe sono in buone condizioni. Si è comunque scelto di trasferirle al Turtle Point di Portici per ulteriori analisi.

Eleonora, lunga sessanta centimetri, ha sul carapace una targhetta di riconoscimento e il supporto per un trasmettitore saellitare, purtroppo andato perduto. Era stata recuperata nel 2018 in Toscana, al largo di Livorno e rimessa in mare a luglio del 2019. Dopo circa un mese, però, si erano perse le sue tracce.

L’ultimo rilevamento satellitare, come riportato sul sito seaturtle.org, risaliva al l’8 agosto del 2019, nei pressi del golfo di Gaeta: aveva percorso circa 450 chilometri in meno di 30 giorni.

Mai censito, invece, il più anziano Diego Armando (lungo 50 centimetri), nome rigorosamente scelto da Luigi Guida, soprannominato, appunto Maradona.

“Ringraziamo i due pescatori che ci hanno prontamente avvertito della presenza delle tartarughe nelle reti- dichiara Lucio Cacace, Presidente dell’Amp Punta Campanella- Con diversi professionisti abbiamo un rapporto proficuo di collaborazione da anni, cercheremo di intensificare ed estendere questa sinergia nei prossimi mesi.

Stiamo valutando anche la riapertura del Centro di Primo Soccorso per tartarughe marina a Massa Lubrense. Nel frattempo, continuiamo a salvarle grazie alla preziosa sinergia con il Turtle Point”.

L’ area marina protetta invita tutti i pescatori ad avvertire la capitaneria di porto o i centri di soccorso di riferimento, in caso di ritrovamento di trovare tartarughe nelle reti. È importante, infatti, di non gettarle subito in mare dopo averle liberate. Le Caretta caretta infatti, oltre a eventuali danni, potrebbero avere (come statisticamente accade nel 60 per centodei recuperi)  altri problemi, come infezioni sul carapace, ami in gola, plastica nello stomaco o altre patologie.

Nella zona sud del Golfo di Napoli e nord del golfo di Salerno, in caso di tartaruga nella rete o in difficoltà, si può contattare anche l’Area Marina Protetta di Punta Campanella che, in 12 anni, ha recuperato circa 160 esemplari di Caretta caretta.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/01/08/news/eleonora_e_diego_armando_le_due_caretta_caretta_salvate_nell_area_marina_protetta_di_punta_campanella-281757146/

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