Operazione rilancio riuscita per l’Asd Gaeta 2010 ma …..

Operazione rilancio riuscita per l’Asd Gaeta 2010. Non si poteva e doveva fare diversamente, contro la Vis Sezze servivano solo ed esclusivamente i tre punti e, dopo quattro tentativi abortiti, la giocata vincente è arrivata. Ed oggi bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno, dimentichiamoci le “porte girevoli” dell’infermeria e la fatica a mettere la palla in fondo al sacco. I tre punti conquistati dall’11 di mister Mancone, per il modo in cui sono arrivati, suggeriscono inoltre che la squadra possiede un potenziale che, per tutta una serie di fattori, finora si è materializzato sul terreno di gioco solo in parte. Una domanda? Quale sarebbe stata la classifica del team gaetano se avesse potuto disporre nelle prime dieci giornate (quasi tutti scontri diretti al vertice) di tutti gli effettivi e, non da meno, contare su un attacco in grado di finalizzare, anche in minima percentuale, l’enorme mole di gioco ed occasioni create e sprecate? Tra Gaeta e Sezze al “Riciniello” è finita 2 – 1 ma, oggettivamente, il risultato sta stretto ai padroni di casa. In tal senso qualcosa dev’essere rivisto, migliorato, perfezionato. E non siamo sicuri che sia solo una questione di tempo.

La Vis Sezze? Certo nell’economia del gioco e del risultato ha pesato l’espulsione di Ranellucci nelle battute finali di primo tempo ma, si è visto anche prima, che, dopo un buon avvio per Di Trapano e compagni, la squadra di mister Mancone abbia assunto il comando delle operazioni sul terreno di gioco e creato occasioni su occasioni purtroppo non concretizzate. La Vis Sezze ha fatto la sua onesta partita, non ci sono dubbi, non ha mai tirato i remi in barca, anche sotto di due reti ha provato ad impensierire Saglietti. E la rete di Di Carlo al 93esimo, a nostro avviso, vale il riconoscimento che spetta di diritto all’avversario di rango.

La classifica attuale allarga a dismisura il numero delle formazioni che potrebbero coltivare ambizioni da primato. In un contesto così equilibrato, pertanto basterebbe poco per fare la differenza tra vincitori e vinti. Ridurre a minimo la percentuale di errori e trovare il modo per sfruttare al massimo il potenziale finora inespresso, di conseguenza, potrebbe risultare la chiave necessaria per aprire la porta giusta. La stessa per accedere all’ascensore in grado di elevarsi a livello del gradino più alto del podio.