Povero Terracina!

Terracina nel labirinto. Trovare la via d’uscita, una via di fuga, per patron Donatello Baioni sta assumento la forma astratta e la percezione dell’incubo. Quando sembra tutto fatto, che finalmente ci sia la soluzione a portata di mano, da Ferrero a Montella per citare solo le ultime apparecchiate e pronte al lieto fine, tutto viene rimesso nuovamente in discussione. Come un elastico, in prossimità del traguardo un qualcuno o qualcosa richiama energicamente a lunga distanza la soluzione dall’agognato approdo risolutivo.

Così facendo nonostante gli sforzi profusi ed il tempo che scorre inesorabilmente, il cerino rischia di rimanere nelle mani di un Donatello Baioni che, non potendo fare diversamente, a distanza percepiamo sempre più disorientato e preoccupato. Il presidente sorridente e festante del “Bartolani”, così come la tifoseria biancazzurra, si starà interrogando e magari chiedendo: “cosa ho fatto (abbiamo fatto) di male per meritare tutto ciò?”

Veniamo a Montella. Sembrava tutto fatto, invece, come da comunicazione social, si scopre che il “Colavolpe”, sia diventato improvvisamente il problema insormontabile per aprire una riflessione, da parte del gruppo Montella, che potrebbe rimettere tutto in gioco. Anche alla luce di quanto riferito dall’assessore Feudi nell’ultima conferenza stampa (che richiamiamo a seguire) riflettiamo ad alta voce: “ma la situazione del “Colavolpe con tutti gli annessi e connessi non era ben nota con largo anticipo sui tempi della trattativa?”

A tal punto, dopo l’ennesimo imprevisto, come nel Monopoli, si ritorna alla linea di partenza. Purtroppo. Povero Terracina, verrebbe da dire.

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