Radio-boa in mare ma l’imbarcazione è beatamente ormeggiata a Formia, comandante finisce nei guai

“È stato ritrovato ieri pomeriggio sul litorale del Comune di Terracina e consegnato alla locale Guardia Costiera, l’EPIRB (Emergency Position Indicating Radio Beacon) che nei giorni scorsi aveva lanciato il proprio segnale di soccorso nelle acque di giurisdizione della Capitaneria di Porto di Gaeta.

L’ipotesi è che tale radio boa salvavita, dotazione di bordo delle unità navali che si attiva automaticamente appena entra in contatto con l’acqua trasmettendo segnali radio di soccorso ed indicando l’esatta posizione della barca in difficoltà, sia stata intenzionalmente gettata in mare, con il semplice intento di disfarsene, al momento della periodica sostituzione.

Il dispositivo, nonostante antenna e cavi recisi, era invece ancora funzionante: infatti, si è automaticamente attivato, mettendo nei giorni scorsi ripetutamente in allarme le sale operative del Comando Generale e degli Uffici territoriali del Sud Lazio della Guardia Costiera, che hanno dovuto attivare i relativi protocolli di ricerca e soccorso.

Il tutto fino a che il responsabile, il comandante di una unità da pesca della locale marineria – che non aveva mai corso alcun pericolo – non è stato finalmente rintracciato; ascoltato dai militari, la barca è risultata tranquillamente agli ormeggi presso il porto di Formia anziché affondata in mare come appariva essere dal segnale trasmesso dall’EPIRB.

L’uomo dovrà ora spiegare all’Autorità Giudiziaria le motivazioni di questo comportamento illecito, oltre a dover rispondere di procurato allarme e di abbandono di rifiuti in mare.

In base al “Decreto RAEE” (Rifiuti di Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche), in vigore dal 2007, le radio-boe che vengono sostituite devono infatti essere smaltite come rifiuti speciali.

Si ricorda, in tal senso, a tutti Comandanti di nave che qualsiasi radio-boa deve essere sempre dismessa e smaltita nel modo corretto, affinché non trasmetta più segnali di emergenza – con attivazione delle procedure di soccorso e notevole dispendio di risorse umane e mezzi della Guardia Costiera o di altre Amministrazioni in concorso – e in modo che, come qualsiasi altra tipologia di rifiuto, non provochi inquinamenti o danni all’ecosistema marino e costiero.”

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