Insegnava a Minturno, rinvenuto carbonizzato in auto

È Pietro Caprio, 58 anni, il cadavere trovato carbonizzato dentro un’auto in via Pietre bianche, a Baia Domizia, località balneare del comune di Cellole.

L’uomo, insegnante di educazione fisica in un istituto scolastico di Minturno, era sparito da venerdì sera, ma nessuno ne aveva denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine.

Da tempo l’uomo viveva solo nella casa che si trova al centro di Cellole e nello stesso immobile dove vive tuttora la madre di 84 anni che abita al primo piano. Sempre nello stesso stabile, al terzo piano, abita la moglie di Caprio, dalla quale era separato.

La Dacia Duster intestata alla madre dell’uomo è stata trovata da un passante e sul posto sono intervenuti subito i Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca che hanno avviato le indagini e i Vigili del Fuoco di Mondragone.

Secondo quanto trapela dalle indagini, il 58enne, la sera della scomparsa, avrebbe avuto un appuntamento in un luogo isolato, non lontano da un camping.

In seguito al ritrovamento del cadavere, il magistrato di turno della procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto un esame autoptico, dopo aver effettuato il sopralluogo sui luoghi di quello che ha tutte le sembianze di un omicidio.

Il corpo dell’uomo era praticamente incenerito.

Sarebbe rimasta intatta solo una mascella, il resto era carbonizzato.

Sarebbe stato un ex operaio della “Morteo industrie” di Sessa Aurunca a uccidere con un colpo di fucile l’insegnante e a incendiarne il cadavere. Il colpo di scena c’è stato nella notte. Come nel romanzo “The outsider” di Stephen King, il presunto assassino del “giallo” di Baia Domizia è un insospettabile: Angelo Gentile, 82 anni, pensionato con la passione per l’agricoltura e nessun precedente penale. Una famiglia con due figli adulti, un campo da coltivare a Cellole e due fucili, però, nascosti in casa, con una cartucciera.

Proprio grazie all’unico colpo mancante dalla cartucciera e, soprattutto, alle immagini di due telecamere pubbliche installate dal Comune di Cellole, i carabinieri di Sessa Aurunca sono riusciti a chiudere il cerchio in meno di 24 ore dalla scoperta del cadavere incenerito. In un frame comparirebbe il volto dell’indagato alla guida dell’auto.

Ma quale sarebbe stato il movente dell’omicidio?

Il tutto è riconducibile a un prestito fatto all’anziano il quale, in sede di interrogatorio, avrebbe ammesso agli inquirenti di conoscere la vittima dal 2002. In quell’anno Pietro Caprio gli avrebbe prestato 10mila euro la cui ultima rata di estinzione risalirebbe a settembre scorso. Un debito che nessuno della famiglia dell’anziano ipotizzava.

Angelo Gentile è rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo un interrogatorio durato 4 ore. È accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà e di distruzione di cadavere.

Il medico legale dell’ospedale di Caserta dovrà analizzare ogni brandello per capire se l’uomo sia stato colpito con un colpo di arma da fuoco e poi dato alle fiamme oppure no.

La nuova ricostruzione degli inquirenti fa risalire la scomparsa della vittima alla mattina di venerdì, probabilmente all’alba, intorno alle otto (non la sera prima, come era stato ipotizzato in un primo momento), orario in cui sarebbe poi avvenuto l’assassinio e l’incendio della vettura, per cancellare le tracce.

«Non sono stato io, ero a casa», ha continuato a ripetere agli inquirenti Angelo Gentile durante la notte fra sabato e domenica. Accompagnato in caserma dal suo avvocato, Gabriele Gallo, l’indagato avrebbe respinto le accuse ipotizzando che chiunque avrebbe potuto guidare la Fiat venerdì mattina. La perquisizione nella sua abitazione, però, non ha lasciato alcun dubbio.

Al termine dell’interrogatorio è scattata la firma sul provvedimento di fermo dei pm Chiara Esposito e Gionata Fiore della procura sammaritana.

Angelo Gentile aveva in casa due fucili con regolare “porto d’armi” per la caccia, ma il permesso era scaduto da circa di dieci anni.

Come si è giunti a lui? L’inchiesta-lampo dei militari di Sessa Aurunca, coordinati dal capitano Alessia Di Rocco, è iniziata da via Pietre Bianche, in località Baia Domizia. La mattina di venerdì, all’alba, due videocamere hanno inquadrato due auto in fase di ingresso in un boschetto che costeggia un campeggio: erano la Dacia Duster guidata Pietro Caprio e la Fiat Palio grigia con alla guida l’ottantaduenne Angelo Gentile. Dopo mezz’ora, circa, però, le telecamere hanno registrato l’uscita dalla radura di una sola vettura, quella dell’anziano. Così, l’ex operaio è finito nel mirino dei carabinieri. I suoi due fucili sono stati sequestrati, così come la vettura Fiat. Si cercano tracce di fango e polvere da sparo, oltre che di benzina utilizzata per incendiare la vettura della vittima.

Caprio lavorava da settembre a Minturno.

Gli inquirenti si recheranno anche nella scuola del comune del sud pontino per sottoporre a interrogatorio anche i colleghi del 58enne.