Montenero, parla Matozzo

«Non vengo a San Felice per passare il tempo, voglio mettermi ancora in discussione affrontando questa nuova sfida lottando per vincere». Sono le prime parole di Simone Matozzo da nuovo calciatore dell’Fc Montenero. Il classe ’82 di Cave è diventato ufficialmente un nuovo calciatore bianconero il 7 luglio “cedendo” al corteggiamento del club sanfelicano. «Confesso che avevo più di una richiesta – ha sottolineato Matozzo – E qualcuna di queste anche interessante: non le ho prese molto considerazione perché dentro di me avevo già scelto il Montenero. Un club che mi ha voluto fortemente e poi sono consapevole di aver firmato per una società molto ambiziosa, che vuole fare bene e provare a vincere. Anche io ho voglia di vincere, non sarei qui senza obiettivi importanti». Matozzo in carriera ha vinto tanto, a livello regionale tutti sanno chi è il numero 10 nato a Cave a giugno del 1982: a casa sua ha fatto la differenza, ma un po’ ovunque – dove è andato – ha lasciato il marchio con campionati vinti. Segni e Ciampino rappresentano tappe importanti nella carriera di Matozzo, gli ultimi tre anni invece Simone li ha passati a Paliano. «E’ stata una bella esperienza, in una società molto seria: il passaggio di categoria è stato un bel traguardo. Ma adesso fa parte del passato, il presente si chiama Montenero». Per la prima volta in carriera Matozzo vestirà la maglia di un club pontino, mai finora aveva giocato con una squadra della provincia di Latina. «E’ vero, ricordo tante battaglie da avversario. Ma ci tenevo a cimentarmi in una realtà pontina. Il direttore Filippo Di Marco (diesse del Montenero) mi aveva cercato negli ultimi anni, mi voleva con lui nei club dove ha lavorato ma non era mai scoccata la scintilla. Adesso, però, mi ha convinto con un progetto davvero interessante. Ripeto che ho tanta voglia di rimettermi in gioco e non vengo assolutamente a passare il tempo: voglio lottare per vincere. Le possibilità per farlo ci sono, la rosa è forte, ci sono tanti giocatori validi di categoria e molti giovani di qualità. Insomma non voglio fare promesse o parlare di obiettivi precisi, sarà importante lavorare bene, poi parlerà il campo».

A 39 anni Simone Matozzo ha ancora tanta voglia di giocare. «Toglietemi tutto ma non il pallone – ha sottolineato sorridendo Matozzo – Il calcio per me è vita e ci tengo a continuare ancora finché il fisico me lo permetterà. Poi quando sarà il momento di smettere, resterò comunque nel mondo del calcio, vedremo più in là in che modo: se da uomo di campo o invece seduto dietro una scrivania».

Nato e cresciuto come trequartista, insomma col numero 10 sulle spalle, ruolo che gli ha permesso di dare il massimo e vincere, Matozzo è stato anche impiegato come esterno nel tridente d’attacco del 4-3-3. «Si corre di più, diciamo che all’inizio non l’ho presa benissimo, ma poi mi sono adattato. L’importante è avere il pallone tra i piedi e divertirsi, vincendo».

Per la prima volta giocherà con una squadra della provincia di Latina, ma Simone in terra pontina per svariate estati ha incantato all’Inge Kallen, il torneo che si disputava nel capoluogo fino a qualche tempo fa, una delle kermesse estive più importanti dell’intera regione. «C’erano grandi calciatori, di tutte le categorie: bei tempi quelli dell’Inge Kallen».

Erano i tempi in cui Matozzo, ogni anno, diventava oggetto del desiderio di numerosi club che lo avrebbero voluto con loro. E stiamo parlando di club professionistici. Il Latina ha provato a portarlo in nerazzurro dopo il ritorno in serie C, con Sanderra in panchina, ma anche nella prima stagione di serie B il ds Mauro Facci lo cercò invitandolo in ritiro. Niente da fare. «Volendo tornare più indietro col tempo – ha detto il classe 1982 di Cave – diciamo anche che all’età di 19 anni avevo un contratto pronto con la Lodigiani, dovevo solo firmarlo. Alla fine ci ripensai e dissi di no. E così anche dopo, numerose altre volte. Rimpianti? A volte ci penso, ma in quei momenti mi sono sentito di dire no e non me ne pento. Le mie soddisfazioni me le sono prese anche in Promozione ed Eccellenza, stando intorno a casa mia e giocando sempre per divertirmi oltre che per vincere».

Divertirsi e tanta voglia di giocare. Simone Matozzo non può stare senza il pallone. E’ protagonista nella Lega di calcio a 8 con il Totti Sporting Club: gioca insieme al “capitano” giallorosso nonostante la sua fede laziale. A propositivo, volete sapere dove Matozzo sta trascorrendo una parte delle sue vacanze? Ad Auronzo di Cadore, sulle Dolomiti, per guardare da vicino la nuova Lazio di Sarri muovere i suoi primi passi. Simone senza calcio non sa proprio stare. E al calcio regionale vuole dare ancora tanto.

La nuova stagione del Montenero partirà il 23 agosto al Ballarin di San Felice Circeo con l’inizio della preparazione. «Ho ottime sensazioni – ha concluso Matozzo – Faremo bene, poi naturalmente per vincere ci sarà bisogno di tante componenti. Non si vince con i nomi, ma col lavoro. Sarà un campionato difficile e impegnativo, lo vincerà la squadra che riuscirà a fare più punti in trasferta. Ci sono campi ostici, ambienti difficili e anche il carattere sarà determinante. Ma non voglio aggiungere altro. Aspettiamo il campo, parlerà lui».

E Simone Matozzo sa farlo parlare davvero molto, il campo. E bene.

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